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Alla scoperta del Sentiero dei Castagni di Sardagna

castagne

Un luogo magico a pochi passi da Trento

La tradizione dei castagneti di Sardagna risale almeno al XVII secolo. Come riporta una rivista locale, lo storico Michele Angelo Mariani, nel suo scritto del 1673, descriveva il luogo come un paese di fauni con castagne in abbondanza. Le castagne erano già un elemento centrale dell’economia e della dieta locale. I castagni non fornivano solo frutti commestibili, ma anche foglie e rami per la lettiera del bestiame, integrandosi negli usi civici della comunità. Ancora oggi, questi alberi secolari (alcuni con tronchi di diametro davvero imponente e altezze maestose) punteggiano i sentieri a monte dell’abitato, testimoni silenziosi di secoli di vita contadina.

Tra le piante più celebri, spicca il Castegnar della Lasta, un gigante del bosco che evoca storie di resilienza. Un altro castagno secolare ha persino un capitolo tragico nella memoria collettiva: nel gennaio del 1949, fermò la caduta di una corriera uscita di strada, salvando vite umane ma subendo danni irreparabili. La castanicoltura (così si chiama) qui non è solo sopravvivenza, ma celebrazione: eventi come Sardagna in Castagna, che si tiene ogni ottobre, trasformano il sobborgo in un tripudio di gusto e occasioni per stare insieme, laboratori per bambini, mostre storiche e concerti, con piatti a base di castagne, polenta e prodotti tipici del Trentino.

Il paesaggio custodito dal Sentiero dei Castagni

Passeggiare nel castagneto di Sardagna è un’esperienza immersiva nella natura trentina. Il Sentiero dei Castagni è un itinerario circolare che parte dalla stazione a monte della funivia di Sardagna, offrendo panorami mozzafiato sulla Valle dell’Adige e sul centro di Trento. Dal belvedere in acciaio corten, si scende verso il paese seguendo la provinciale 85, per poi deviare su mulattiere e stradelli immersi in boschi di castagni secolari, misti a noccioli, carpini, pini silvestri, faggi e aceri campestri. Il percorso tocca il Parco de le Poze, un’oasi con vista panoramica, e continua attraverso campi terrazzati, valloni e castagneti ampi, fino a tornare al cimitero di Sardagna con la sua chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo. Questi boschi non sono solo belli, ma ricchi di biodiversità: ospitano numerose specie animali e vegetali, rendendo l’area un prezioso scrigno naturalistico. In autunno, il sottobosco si riempie di castagne e poi (un po’ più avanti, naturalmente: non a settembre) l’aria di città si impregna dell’aroma delle caldarroste che provengono proprio da qui. Il sentiero è accessibile a tutti, con brevi salite e discese, e dura circa 2-3 ore, cosa che lo rende ideale per famiglie o escursionisti anche alle prime armi.

Se vieni a Trento Alta, non puoi perderti il Castagneto di Sardagna!

In un’era di cambiamenti climatici, questi castagni secolari ricordano a “foresti” (turisti) e nostrani l’importanza di preservare il patrimonio verde che abbraccia la città. Il Castagneto di Sardagna è un luogo ideale per una passeggiata rasserenante e rigenerante, ma anche un invito a riflettere sulla sostenibilità e sulle tradizioni rurali che meritano di essere custodite. Se visiti il Trentino in autunno, non perdertelo: sali con la funivia, indossa scarpe comode e lasciati avvolgere dalla magia di questi giganti verdi. È un pezzo di storia viva, che profuma di terra e di passato. Poi, lo sai: noi siamo qui con il Bistrot Trento Alta e l’Hotel Trento Alta, dove ti aspettiamo per darti ristoro e un riposo di qualità superiore.

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